Storie di Pow(H)er Generation con Unobravo

Nome e Cognome | Danila De Stefano

Ruolo | CEO & Founder

Nome startup | Unobravo

Settore |  Telehealth, Digital Health, Psicologia online

Anno di lancio | 2019

Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di Unobravo

Di cosa si occupa e qual è il punto di forza di Unobravo?   

Unobravo è un servizio di psicologia online che associa ogni utente con lo psicologo più adatto alle proprie esigenze grazie ad un innovativo algoritmo di matching pensato per garantire terapie di qualità, grazie al fatto che lo psicologo sarà preparato e avrà esperienza nelle tematiche che si desiderano trattare. Oltre al match, un altro grande punto di forza è la selezione: ogni psicologo del team viene accuratamente selezionato per essere fedeli al nostro nome: chi lavora con noi, è sicuramente uno bravo. 

 

Com’è nata l’idea? 

Mi sono trasferita all’estero nel 2016 e dopo poco ho sentito la necessità di rivolgermi ad uno psicologo. Purtroppo, la ricerca non ha portato i suoi frutti in quanto psicologi italiani erano pochi, molto costosi oppure saturi e impossibilitati ad accettare nuovi pazienti. Mi sono chiesta “come fa un expat a ricevere sostegno psicologico?” ed è così che gli anni successivi ho sviluppato Unobravo, con l’obiettivo di sostenere gli italiani all’estero. Con la pandemia, oltre a sostenere gli expatUnobravo è diventato un punto di riferimento anche per gli stessi italiani in Italia. 

 

Con Unobravo hai realizzato un tuo sogno nel cassetto o hai stravolto i tuoi piani? Che consiglio daresti ad un aspirante imprenditrice che vorrebbe avviare un business? 

Ho stravolto i miei piani, non avevo assolutamente idea che mi sarei trovata a fare questo lavoro, ma questi sono “i piani” giusti per me. Solo che non lo sapevo.

 

Di cosa ti occupavi prima di lavorare in una realtà innovativa? 

Ho lavorato in clinica psichiatrica, ho lavorato in charity a Londra con donne vittime di traffico di esseri umani. Ho fatto anche altre esperienze, assistente ricercatrice all’università e da molto giovane creavo pacchetti di viaggio economici online. 

 

In base alla tua esperienza reputi che il percorso professionale femminile è più complicato di quello maschile? 

Per fortuna no, anzi. Almeno non nella mia esperienza. In questo periodo tutti vogliono far vedere di dare spazio alle donne. Molte volte si avverte che è una cosa dovuta, ma non la chiamerei “percorso più complicato”. Probabilmente dipende molto anche dalla propria personalità. Se sento odore di maschilismo, mi assicuro di non avere a che fare con quella determinata persona, sia lavorativamente che nella vita. Ma faccio anche il contrario, non apprezzo neanche le estremiste femministe che femministe non sono. Sono per il guardare ad ambi i sessi come persone, indipendentemente dal genere, sesso o qualsiasi altra caratteristica. 

 

Nello sviluppo di un percorso imprenditoriale quanto è importante secondo te fare rete e promuovere un network che sostiene l’imprenditoria femminile? Con Unobravo hai ricevuto supporto, soprattutto da parte di altre donne, determinante per il tuo business? 

Nel nostro caso c’è stato molto gender equality. Non c’è alcuna differenza tra uomini e donne nel mio percorso. Non è perché sono donna che sono stata supportata. Molto del supporto l’ho ottenuto da uomini, ma semplicemente perché c’è una predominanza di uomini in questo ambiente, quindi è una questione puramente statistica. Un network di donne secondo me sarebbe molto utile a dare buoni strumenti alle quote rosa per aiutarle a riuscire, così da “pareggiare” il numero di donne e uomini in queste categorie, cosa assolutamente necessaria e che non vedo l’ora avvenga così da non dover più far caso al genere di un manager/CEO/ecc. Per il resto, mi piace pensare ad un mondo di gender equality già da oggi e mi comporto come tale, sperando di “normalizzare” la parità. 

 

Sei esperta di una materia che il pregiudizio investe ancora di uno stigma. Che impatto hanno questi stereotipi sulla psicologia e come si possono scardinare?  

Un impatto enorme. In Unobravo lo combattiamo con i mezzi a nostra disposizione. Quando abbiamo iniziato a crescere ho da subito pensato che dovevamo “approfittare” della visibilità sempre più grande che stiamo ottenendo, per sollevare la tematica dello stigma della salute mentale e sensibilizzare a ciò che invece la psicologia può fare per la vita di tutti noi. Il problema principale è che lo stigma porta e ha portato le persone troppo spesso a “trascinare” difficoltà psicologiche e relazionali per anni e anni, senza intervenire su esse e arrivandosi a convincere che sono “normali”, che bisogna solo abituarsi e sopportare. Perché questo? Per un rifiuto verso la terapia. Non vedo l’ora che sarà superato e non se ne parlerà più. 

 

Che impatto ha avuto la pandemia Covid19 sulla crescita del tuo business? 

Come dico sempre, pro e contro. Pro: le persone sono diventate molto meno diffidenti nei confronti dello schermo perché in pandemia sono state “costrette” a provarlo e hanno potuto constatare che è uno strumento potentissimo ed efficace. Contro: da che esistevamo solo noi e altre poche realtà in Italia, adesso moltissimi si improvvisano psicologi e online e i nuovi servizi spuntano come funghi, quindi il mercato diventerà sempre più competitivo e noi cerchiamo di lavorare bene per fronteggiare ciò. 

 

Quanto è stato utile partecipare a percorsi di incubazione o accelerazione sia in termini di networking che finanziari?  

Molto utile, sia in termini di network e finanze ma anche e soprattutto, nel mio caso, per quanto riguarda la mentalità acquisita. Mi mancavano molte competenze e conoscenze, grazie all’incubazione con SocialFare ne ho colmate tutte, sia io che il mio Team.  

 

Che consiglio daresti ad un aspirante imprenditrice che vorrebbe avviare un business?  

Che deve capire la fattibilità di ciò che ha in mente e se ciò è fattibile, deve crederci con tutta sé stessa anche arrivando a rinunciare ad altro. Che deve trovare un mentor, un advisor, che la sostenga in quanto è un lavoro difficile e una guida anche solo come “coach” è per me fondamentale. Che deve imparare a capire bene chi ha avanti a sé, capire le persone e scegliere quelle giuste al proprio fianco e a lavoro. Io sono stata fortunata e anche brava, ad avere Corena, Valeria, Gregorio, Angelo e il mio Team indispensabile per la buona riuscita di Unobravo. 

 

Quale è stato il momento di soddisfazione più grande che hai vissuto nel contesto della tua avventura imprenditoriale? 

Più momenti per fortuna, sicuramente la prima volta che il nostro attuale advisor Angelo, dopo varie sfuriate perché a suo giusto parere non stavamo lavorando nel modo corretto, mi disse che lui ci investirebbe tutti i suoi soldi in Unobravo. Sembra una cosa piccola, ma per me significò molto. I vari premi che abbiamo vinto sono stati bellissimi momenti: Univenture 2020, Community SIOS 2020, Unicredit Start Lab 2021. Forbes che mi ha citato tra gli Under 30 e ha dato tanta visibilità ad Unobravo. La selezione di SocialFare per il programma di incubazione nel 2020. La festa annuale di Unobravo ad agosto 2021 dove moltissimi psicologi e membri del team hanno dimostrato la loro felicità e soddisfazione di far parte di questa realtà.

 

 

 

 

Grazie a Danila per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani! 

 

 

Per maggiori informazioni sull’iniziativa  Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.