Storie di Pow(H)er Generation con Thesis 4u

Nome e Cognome | Martina Spinoglio

Ruolo | Fuonder

Nome startup | Thesis 4u

Settore | Education, Recruiting

Anno di lancio |  2020

 

Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di Thesis 4u

 

 

Di cosa si occupa e qual è il punto di forza di Thesis 4u?

Thesis 4u mette in collegamento aziende e università nell’ambito di temi di ricerca e innovazione con l’obiettivo che la tesi diventi il nuovo driver di inserimento aziendale. Le aziende possono mettere alla prova gli studenti con lo sviluppo di una tesi in azienda per scoprire i leader del domani e decidere solo a posteriori se reclutarlo o meno. Gli studenti possono entrare a contatto a priori con una realtà aziendale, mettersi in gioco con un progetto di tesi in azienda e applicare la teoria studiata.

 

Come è nata l’idea?

Ho avuto l’opportunità di frequentare la magistrale a Stoccolma dove ho avuto modo di entrare in contatto con la cultura svedese. Sin dai primi momenti ho notato quanto le persone non venissero giudicate per le loro idee, ma anzi quanto queste idee venissero accolte e valorizzate. Come è nata l’idea? Non lo so precisamente, ma è nata… penso sia nata da un mio bisogno di trovare una tesi in azienda. L’idea è nata mentre stavo scrivendo la tesi di laurea a metà aprile dell’anno scorso. Il covid sicuramente ha favorito la nascita di quest’idea che altrimenti non sarebbe nata. Ho trascorso quel periodo a Stoccolma in residenza universitaria e mi stufavo a cucinare, fare sport e scrivere la tesi… ed ecco che l’idea è arrivata e sin dal giorno 1 mi son messa a svilupparla. Questa piattaforma non esiste neanche in Svezia, ma son fermamente convinta che bisogna cambiare l’Italia e che quindi bisogna andare all’estero per generare nuove idee e poi portarle in Italia.

 

Con Thesis 4u hai realizzato un tuo sogno nel cassetto o hai stravolto i tuoi piani?

Ho sempre avuto una grande passione per le startup, passione che  mi ha spinta a concludere la triennale al Politecnico di Milano e recarmi verso i paesi nordici dove fare startup è all’ordine del giorno. Ho frequentato la magistrale a Stoccolma alla KTH in “Entrpreneurship and Innovation Management”, dove ho avuto modo di approfondire queste tematiche, entrando in contatto con diverse realtà. Con Thesis 4u ho realizzato un sogno nel cassetto, sogno che però nel momento in cui mi è venuta l’idea non c’era proprio perché avevo l’obiettivo di fare un Graduate Program post tesi. Non pensavo, però, che fare startup potesse farmi crescere così velocemente.

 

Di cosa ti occupavi prima di lavorare in una realtà innovativa?

Ho studiato Ingegneria Gestionale al Politecnico di Milano. Finito il percorso triennale, ho capito che la magistrale al Politecnico non avrebbe fatto per me.. volevo qualcosa di più. Poiché ho avuto questa idea a maggio – troppo tardi per candidarsi ed andare all’estero –  ho deciso di fermarmi un anno. Durante quest’anno ho lavorato in consulenza dove son cresciuta molto velocemente ed ho imparato tantissime cose che sto “riutilizzando” in Thesis 4u. Nel mentre mi son candidata per andare a Stoccolma alla KTH a frequentare la magistrale.

 

Che impatto hanno avuto i percorsi di incubazione ed accelerazione sul tuo business?

Con Thesis 4u ho avuto modo di entrare in diversi percorsi di incubazione ed accelerazione italiani e non solo. Per quanto riguarda il mercato italiano, il primo percorso di incubazione in cui siamo entrati è stato Start Cube, l’incubatore dell’università di Padova, dove abbiamo avuto modo di validare l’idea e “fare i primi passi”. In concomitanza a questo c’è stato Programma Virgilio in cui siamo stati affiancati da un mentor molto brillante che ci ha accompagnati negli step principali di creazione di un business. Successivamente, siamo passati al percorso di accelerazione di Credit Agricole, Le Village Milano, che è il primo  in presenza. L’ecosistema di Le Village ci permette di entrare in contatto con diverse realtà aziendali e non, ma soprattutto di scambiare idee con gli altri startupper del villaggio. Infine, abbiamo vinto MIA – Miss in Action con altre 3 startup, un percorso di accelerazione di BNP Paribas, Cardif, PHYD, Digital Magics legato all’imprenditoria femminile. Questo è un vero e proprio corso esclusivo per 4 startup vincitrici in cui si stanno creando diverse sinergie e accelerazione del business.

Abbiamo avuto anche l’opportunità di entrare in contatto col mercato svedese; infatti siamo anche in contatto con l’incubatore della KTH. Qui si vede proprio la differenza tra l’Italia e la Svezia relativamente alle opportunità di business, finanziamenti e interesse per le startup.

 

Come ritieni che abbia influito un periodo di pandemia sull’ideazione e lo sviluppo della tua startup?

Il COVID ha avuto un impatto altissimo e importantissimo per la nascita di Thesis 4u proprio perché sennò non sarebbe nata dato che le mie priorità e aspettative erano diverse pre-pandemia. Il periodo di isolamento ha portato alla monotonia che mi ha fatto pensare e ha fatto nascere Thesis 4u. Il COVID ha influito negativamente sullo sviluppo e diffusione di Thesis 4u per quanto riguarda il contatto umano, che lato B2B è fondamentale, soprattutto all’inizio. Ma dall’altra parte utilizzare tutti gli strumenti tecnologici per mettersi in collegamento ha permesso di risparmiare tantissimo tempo che sarebbe stato perso con gli spostamenti.

 

Come vedi la tua impresa tra dieci anni?

Thesis 4u diventerà la piattaforma di riferimento per le tesi in azienda. Gli studenti potranno utilizzare la tesi per fare un’esperienza lavorativa all’estero e le aziende utilizzeranno Thesis 4u per reclutare i leader del domani e fare employer branding. Thesis 4u non sarà solo tesi in azienda, ma anche uno strumento di formazione per agevolare l’ingresso nel mondo del lavoro.

 

Pensi che il territorio abbia avuto un impatto sull’ideazione e lo sviluppo della tua startup?

La Svezia ha avuto un impatto fondamentale per la nascita di Thesis 4u. È stata proprio la contaminazione personale con la cultura locale a favorirne l’ideazione. L’entrare a contatto con persone stimolanti, motivate e pronte a mettersi in gioco ed uscire dalla comfort zone ha suscitato in me la voglia di provarci. Mi ricorderò sempre i primi giorni di università in cui la maggior parte delle persone con cui parlavo avevano lavorato per una startup o lanciato almeno una startup. In Svezia avere una startup o aver provato a lanciare la propria è una cosa normale e il fallimento non viene giudicato come in Italia.

 

Grazie a Martina per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani! 

 


 

Per maggiori informazioni sull’iniziativa  Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.