Storie di Pow(H)er Generation con Sfusitalia

Nome e Cognome | Ottavia Belli

Ruolo | Founder e AD di Sfusitalia S.r.l.

Nome startup | Sfusitalia S.r.l 

Settore |  Zero waste e prodotti sfusi

Anno di lancio | 2021

Per la rubrica Storie di Pow(H)er Generation,
oggi intervistiamo la founder di Sfusitalia S.r.l

 

 

 

 

 

Di cosa si occupa e qual è il punto di forza di Sfusitalia S.r.l?   

Sfusitalia è promotore di educazione ambientale e motore di ricerca italiano per la localizzazione di negozi di prodotti sfusi e zero waste nella propria zona di riferimento. L’obiettivo del nostro lavoro è quello di sensibilizzare i cittadini a forme di consumo più consapevole e dare maggiore visibilità ai rivenditori di questi prodotti, che con la loro attività contribuiscono ai processi di riduzione dei rifiuti (e quindi dico2) e più in generale alla transizione ecologica.Il sito web è attivo dal 2019 e grazie alla partecipazione dei cittadini, che possono segnalare ed aggiungere negozi di propria conoscenza, la mappa dei negozi continua a crescere di giorno in giorno. Il suo punto di forza è infatti la sua una community attiva e ‘attenta’ di utenti che conta 15.000 followers sui social ed oltre 730 punti vendita tracciati sul sito, grazie ai quali ci siamo potuti affermare come la piattaforma online più capillare e aggiornata di rivenditori di beni sfusi nel contesto nazionale.

 

Com’è nata l’idea? 

L’idea è nata quando ho iniziato a frequentare i negozi di prodotti sfusi per una scelta personale di consumo. Entrando per le prime volte nelle sfuserie mi sono accorta che questi prodotti rappresentavano una soluzione pratica ad un problema, ed ho subito pensato che tutti dovessero saperlo. Influenzata anche dai viaggi ed esperienze in diverse capitali europee, dove il consumo di prodotti alla spina e a basso impatto ambientale è largamente più diffuso, ho deciso di iniziare a mappare tutti i punti vendita presenti in Italia e dimetterli a disposizione dei cittadini, attraverso il sito web e la sua mappa partecipativa. Ed è così che è cominciata nel 2019 l’avventura di Sfusitalia. 

 

Con Sfusitalia hai realizzato un tuo sogno nel cassetto o hai stravolto i tuoi piani?

Sono ambientalista convinta e da sempre sentivo che prima o poi avrei dovuto realizzare qualcosa di utile per l’ambiente. Il mio percorso verso la creazione di Sfusitalia comincia quando ero all’università e frequentavo il corso di Cooperazione Internazionale e sviluppo. Li ho avuto modo di relazionarmi con tante realtà, Ong e associazioni che mi hanno formata, ed è sempre in questi anni ho fatto mio il concetto ‘anche uno solo può contribuire a fare la differenza’. Forte di queste convinzioni mi sono messa all’opera, ho effettuato ricerche, fatto milioni di telefonate e lunghe nottate di lavoro ma il risultato finale è stato creare, con grande soddisfazione, quello che da sempre credevo fosse giusto fare: uno strumento utile per l’ambiente ed i cittadini.

 

Nello sviluppo di un percorso imprenditoriale quanto è importante secondo te fare rete e promuovere un network che sostiene l’imprenditoria femminile? Con Sfusitalia hai ricevuto supporto, soprattutto da parte di altre donne, determinante per il tuo business?

Partendo dalla nostra esperienza, quello che abbiamo notato è che molte delle realtà di questo settore sono guidate da donne che credono nel ritorno sociale e ambientale della propria attività e che supportano il nostro lavoro. Fare rete, cooperare e sostenerci tra donne è per noi importantissimo e alla base della nostra attività quotidiana, oltre che uno dei nostri principali obiettivi come azienda: creare un network di settore dentro al quale le donne abbiano un ruolo di leadership. 

 

Che consiglio daresti ad un aspirante imprenditrice che vorrebbe avviare un business?

Essere prudente ma tenace allo stesso tempo. Non farsi buttare giù da chi non crede o non comprende il progetto, mantenendo viva la passione e l’entusiasmo che ci spinge ad iniziare. Ci saranno molte difficoltà ma se c’è passione e determinazione si risolve tutto.

 

Quale è stato il momento di soddisfazione più grande che hai vissuto nel contesto della tua avventura imprenditoriale?

Una grande soddisfazione è stato vedere che, dopo anni in cui ci siamo battuti per la divulgazione di temi come l’economia circolare, i processi di riduzione dei rifiuti ed il consumo consapevole, questi siano finalmente parte del dibattito quotidiano sulle logiche di transizione ecologica. Questo fattore sta creando un effetto positivo sui consumatori, che sono sempre più attenti, e sulle realtà dello sfuso e dello zero waste che stanno pian piano emergendo, facendoci capire che la nostra intuizione era più che giusta e che il percorso verso un mondo con meno rifiuti è lungo ma non impossibile da realizzare.

 

Pensi che il tuo business abbia rilanciato o possa rilanciare il tuo territorio?

Uno dei fattori che mi ha spinto a realizzare Sfusitalia è stato proprio vedere come la cultura dello zero waste e dei prodotti sfusi fosse molto più diffusa all’estero che inItalia, nonostante ci siano sul nostro territorio molte piccole realtà che si occupano di questo. Favorire l’acquisto di prodotti alla spina e promuovere pratiche per la riduzione dei rifiuti è quindi una maniera di rilanciare il nostro territorio in un’ottica di transizione ecologica, ormai fondamentale per lo sviluppo sostenibile del paese. Con la nostra attività sosteniamo il commercio locale (i negozi sfusi sono per lo più botteghe di quartiere), favoriamo lo sviluppo di reti di prossimità (e non solo), ed abbiamo visto come questo ha sempre un ottimo ritorno sui territori.Tutto quello che facciamo ed ogni azione che compiamo per i singoli territori è un tassello di un disegno più grande che speriamo ci aiuterà ad essere un paese più sostenibile e con meno rifiuti.

 

 

 

 

 

 

 

Grazie ad Ottavia per aver condiviso la sua storia di empowerment,
con l’augurio che possa essere d’ispirazione per le Founder di domani! 

 

 

Per maggiori informazioni sull’iniziativa  Pow(H)er Generation ti invitiamo a scoprire di più sul sito ufficiale di Cariplo Factory.