Innovazione sociale: verso una maggiore convergenza tra domanda e offerta

Non è filantropia e neppure beneficenza, ma innovazione vera e propria. L’innovazione sociale è andata incontro negli ultimi anni a un’importante evoluzione per rispondere alle sfide complesse del nostro tempo. Un numero crescente di imprese sociali ha compiuto infatti uno sforzo eccezionale per adeguare processi interni, cultura organizzativa e modelli di sostenibilità, adottando dal mondo for-profit alcuni aspetti chiave come la cultura del risultato e l’impostazione di obiettivi chiari e misurabili, ottenendo in questo modo la possibilità di valutare l’efficacia delle proprie azioni e apportare eventuali correzioni di rotta. Una trasformazione, quest’ultima, che ha permesso lo sviluppo – in molti casi – di una capacità di visione a lungo termine necessaria per realizzare un impatto sociale duraturo nel tempo, replicabile e scalabile anche al di fuori del proprio territorio di origine.

 

Emergenze, sfide, obiettivi ambiziosi: le ragioni dietro l’evoluzione delle imprese sociali

Le emergenze globali come la pandemia, le sfide trasversali come la trasformazione digitale e gli obiettivi ambiziosi delle maggiori istituzioni internazionali – come quelli contenuti nell’Agenda 2030 dell’ONU – hanno infatti incentivato le imprese sociali a ripensare radicalmente il proprio modello organizzativo e di finanziamento per adattarsi ai cambiamenti e alle esigenze di una società in continua evoluzione e trasformazione. Le imprese sociali sono state costrette da più parti, nel breve volgere di un decennio, a sviluppare internamente una cultura dell’innovazione multidimensionale aprendosi alla sperimentazione e alla creazione di nuove reti di collaborazione con soggetti pubblici e privati, con l’obiettivo di rispondere alle grandi incognite di questi ultimi anni senza, tuttavia, abdicare alla propria mission e a quelle caratteristiche distintive che ne fanno ancora oggi un soggetto “altro” rispetto agli operatori for-profit.

 

Non tutte le organizzazioni, tuttavia, sono state in grado di adeguarsi al cambiamento in atto e ancora oggi non sono poche le imprese sociali che necessitano di mediatori e abilitatori dotati della mentalità imprenditoriale necessaria per emanciparsi dalla disponibilità a breve termine di fonti di finanziamento estemporanee – come i bandi – e sviluppare soluzioni replicabili per rispondere a emergenze di portata più ampia rispetto al passato recente. Non è un mistero, infatti, che molte organizzazioni manchino degli strumenti e delle competenze interne utili a comprendere quali possano essere le strategie migliori per rendere scalabili iniziative e progettualità preesistenti, e non è raro imbattersi in enti del Terzo Settore penalizzati da una dimensione precaria che mal si concilia con il potenziale delle soluzioni da essi sviluppate.

 

Un esempio concreto di convergenza tra domanda e offerta di innovazione sociale

Date queste premesse, appare strategico fornire a questa particolare tipologia di imprese la possibilità di verificare e validare il valore delle proprie iniziative, valutarne gli aspetti di sostenibilità economica e finanziaria e le effettive dimensioni dell’impatto atteso e prodotto con l’obiettivo di aumentare le probabilità di replicare le progettualità più efficaci e utili al bisogno di innovazione sociale proveniente da istituzioni, comunità locali, aziende pubbliche e private. Per raggiungere questo risultato è fondamentale fornire alle imprese sociali opportunità e strumenti specialistici tra cui l’accesso a percorsi di potenziamento imprenditoriale su misura e il supporto per lo sviluppo di progetti pilota all’interno di partenariati strategici, come quelli realizzati dal team “Impact” di Cariplo Factory per far convergere domanda e offerta di innovazione sociale.

 

Degna di nota, in questo contesto, l’iniziativa InnovaMusei, nata su impulso di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia, Unioncamere Lombardia e realizzata con la collaborazione di Cariplo Factory per incentivare l’innovazione sociale in ambito museale: rovesciando il tradizionale paradigma domanda-offerta, il nostro team ha presentato ai musei una serie di proposte e soluzioni innovative provenienti dalle migliori imprese sociali nel settore culturale e creativo, dopo una prima fase di potenziamento imprenditoriale volto a rafforzare le competenze delle imprese stesse, validare l’offerta di servizi e prodotti e rispondere in questo modo maniera più efficiente ai bisogni non ancora espressi delle diverse strutture museali della Lombardia (con la prospettiva di un’ulteriore diffusione su tutto il territorio nazionale).

 

Convergenza e contaminazione tra imprese a impatto e for profit

L’attenzione alle ricadute sul singolo e la collettività, la cura delle relazioni con i propri volontari, dipendenti e beneficiari, l’utilizzo in chiave etica delle nuove tecnologie, lo sviluppo di una cultura dell’innovazione multidimensionale, la creazione di reti di collaborazione tra molteplici soggetti, il legame con i luoghi e le comunità locali: questi elementi, e non solo, fanno parte da sempre della proposta di valore delle imprese sociali e sono sempre più richiesti anche dal mercato pubblico e privato. Diventa quindi fondamentale, in questo senso, il lavoro degli intermediari capaci di favorire la contaminazione e convergenza dei due mondi: se le imprese for profit possono aumentare la propria competitività sul mercato adottando le caratteristiche salienti delle imprese a impatto sociale, le imprese sociali, cooperative ed enti del terzo settore possono integrare al loro interno modelli di sviluppo e di organizzazione tipici di aziende for profit per diventare scalabili e sostenibili a propria volta, nel tempo presente ma ancora più in quello futuro.

 

Danila Zammitti

Head of Impact Innovation