Food Trails’ Open Innovation Workshop

Mercoledì 27 aprile 2022 ha preso forma online il workshop di Food Trails promosso da Cariplo Factory, con l’obiettivo di approfondire due importanti strumenti da applicare nel campo delle urban food policy: quello dell’Open Innovation e del Design Thinking.

 

Il workshop, coordinato dall’Innovation Designer Advisor Vincenzo Di Maria, si è articolato in una sessione teorica in cui il team di Impact di Cariplo Factory, che lavora con talenti, aziende e startup, ha condiviso le proprie conoscenze e competenze in qualità di Innovation Hub; e una sessione interattiva, in cui i rappresentanti di diverse città europee, partner del progetto europeo Food Trails, hanno lavorato in sinergia per riflettere e condividere sfide ed esperienze nello sviluppo di azioni pilota.

 

In particolare l’obiettivo del workshop era quello di facilitare la connessione tra le città partner di Food Trails e le piccole e medie imprese (PMI) e le startup, attraverso il modello dell’innovazione aperta e di Design Thinking, mettendo in evidenza una serie di best practices e case studies nel settore pubblico per ispirare e incentivare ad azioni simili.

 

Ma perché è necessario adottare l’Open Innovation e il Design Thinking nel settore pubblico?

 

L’innovazione aperta si basa sul coinvolgimento di molti stakeholders nel processo di innovazione: dai ricercatori, agli imprenditori, agli utenti, alle pubbliche amministrazioni, fino alla società civile. E’ un approccio vincente perché è in grado di creare il giusto ecosistema in grado di aumentare la conoscenza, le competenze e gli investimenti, portando vantaggi a tutte le parti.

 

L’Open Innovation è un approccio originariamente adottato nel settore privato; solo negli ultimi anni le pubbliche amministrazioni hanno iniziato ad utilizzarlo per fornire nuovi canali d’innovazione, e per permettere ai cittadini di suggerire soluzioni a problemi di gestione pubblica. Il MindLab di Copenaghen ne è un perfetto esempio.

 

Il Design Thinking è un approccio all’innovazione che bilancia 3 aspetti:

  • la desiderabilità: la comprensione dei bisogni e i desideri delle persone; la comprensione dei mindset e di quello che li ha originati
  • la fattibilità tecnologica: l’analisi delle risorse, delle capacità e delle conoscenze per valutare la fattibilità di una specifica idea di innovazione
  • Fattibilità aziendale: la valutazione del valore e della sostenibilità aziendale di una specifica idea di innovazione

 

Il Design Thinking è un processo iterativo, non lineare, che i team utilizzano per comprendere gli utenti, sfidare i presupposti, ridefinire i problemi e creare soluzioni innovative da prototipare e testare.

 

Dunque come possiamo applicare i principi del Design Thinking alla progettazione di food policies a livello cittadino? Dal mettere in discussione le attuali aree di problema, al guidare la ricerca di nuove soluzioni, al dare forma agli artefatti fisici e virtuali per l’attuazione delle policy; il design ha un potenziale significativo ma in gran parte inesplorato.

 

La combinazione eccellente tra le scelte compiute dai governi pubblici e l’uso dell’innovazione aperta e del design thinking nel campo delle urban food policy è stata dimostrata attraverso numerosi casi di studio europei.

 

Uno di questi riguarda un progetto a Lubiana (Slovenia) il cui obiettivo era quello di accorciare la filiera del cibo, preservare la biodiversità e aumentare la consapevolezza pubblica sull’importanza delle api. Il progetto ha coinvolto diversi stakeholders ed è stato un ottimo esempio di cooperazione tra apicoltori, cittadini, aziende private e amministrazione comunale. Ha anche contribuito a salvaguardare il forte legame con il patrimonio culturale locale legato all’apicoltura e al miele.

 

Per far ciò è stato allestito un apiario cittadino nei Giardini Botanici dell’Università di Lubiana e sono state messe a dimora in città numerose specie di piante e fiori mellifere costruendo dei veri e propri “sentieri delle api”. Successivamente sono state organizzate visite turistiche guidate, programmi pedagogici per i bambini delle scuole primarie e mostre e campagne pubbliche di promozione e sensibilizzazione.

 

È stata una vittoria per ogni singolo attore che ha preso parte al progetto.

Molti sono stati i vantaggi ottenuti, tra cui:

 

  • Miele e altri prodotti derivati dal lavoro delle api di qualità superiore
  • Incentivazione dell’occupazione; cinque apicoltori hanno sviluppato un’attività in proprio, con il sostegno del comune di Lubiana
  • Il coinvolgimento dei cittadini, chiamati a coltivare su finestre e balconi piante mellifere per contribuire alla conservazione delle api e del loro ambiente naturale
  • Sviluppo del turismo, grazie al filone dell’apiturismo
  • Crescita di progetti privati; una farmacia di Lubiana ha sviluppato un kit di auto-aiuto per il trattamento delle punture d’ape

 

Questo caso di studio dimostra come l’innovazione aperta e il design thinking, supportati da un ecosistema formato da diversi stakeholder – cittadini inclusi – possano funzionare in modo eccellente nel settore pubblico, in particolare nel campo delle urban food policy.

 

L’innovazione aperta e il design thinking riguardano l’analisi, la presa di decisioni, il monitoraggio e la sperimentazione. È importante non dimenticare che il fallimento fa parte del viaggio e che per prendere parte al processo di innovazione è necessario capire cosa sta funzionando e cosa invece deve essere modificato. Come disse il pedagogista britannico Ken Robinson: “Se non sei disposto a sbagliare, non ti verrà mai in mente nulla di originale”.