Diario di Fresh Start | La sfida della sostenibilità, tra Explore ed Exploit

La crisi generata dall’emergenza Covid-19 ci sta insegnando che qualsiasi shock sociale ed economico è sempre collegato a nuove opportunità e che per coglierle bisogna guardare al futuro, in una prospettiva di cambiamento.

 

È proprio con questo approccio che abbiamo cominciato il progetto Fresh Start, un programma di envisioning per aziende curato da Cariplo Factory, sviluppato in partnership con The Adecco Group, Tech Italy Advocates e con la collaborazione di tanti partner e ospiti che contribuiscono a ogni incontro con le loro esperienze e il loro know how.

Riprendendo il tema del cambiamento affrontato durante la prima sessione in riferimento a quei soggetti agili, tipicamente le startup, in grado di portare disruption improvvisa in un settore grazie all’organizzazione lean e orientata al rischio, Enrico Noseda – Chief Innovation Advisor di Cariplo Factory – apre questo terzo incontro riflettendo su un’altra categoria di challenger con cui le grandi imprese si trovano a fare i conti, questa volta con dimensioni da multinazionale globale: i tech giant. Si parla di realtà che sfruttano piattaforme digitali pervasive per entrare in vari mercati, anche distanti dal loro core business, con l’approccio tipico delle startup.

 

Come muoversi davanti alla minaccia rappresentata da questi players?

A dare un primo suggerimento è Marco Venturelli – CFO di Novartis – secondo cui le imprese devono ridisegnare il proprio campo di business cogliendo la sfida della sostenibilitàperché è evidente che la società non accetterà più soluzioni che non rispondano alle esigenze ambientali e sociali del momento”.

A farlo però, non può essere un solo interlocutore: la visione sociale delle aziende deve articolarsi soprattutto in termini di collaborazione con altre realtà, per moltiplicare e accelerare i risultati di questa evoluzione. 

 

Al tema della collaborazione Vincenzo Di Maria – Service Design & Co-Founder Commonground – aggiunge che non ci può essere Explore senza Exploit, e viceversa, nelle “invincible companies”, ovvero in quei player capaci di generare modelli di business in continua evoluzione e, quindi, in grado di modificarsi (velocemente) in base al contesto, cogliendo al meglio le esigenze del mercato.

Le aziende che vogliono beneficiare di questa “invincibilità” devono sapersi reinventare, usando modelli di business solidi e realmente efficaci, anche a costo di trascendere i confini del mercato specifico. Per ottenere questo vantaggio competitivo devono diventare ambidestre, cioè esperte in entrambe le fasi: quella di ricerca e sviluppo, esplorazione, potenziamento dei nuovi mercati e studio costante di nuovi prodotti, servizi ed esperienze da vendere (Explore), e quella della messa a terra degli asset che si possiedono già per costruire su quelli e far crescere l’azienda (Exploit).

 

Il progetto MIND

A mettere tutti d’accordo in termini di collaborazione e balance tra Explore ed Exploit, è il progetto MIND (Milano Innovation District) di cui ci ha parlato Stefano Minini – Executive Advisor MIND Project Coordinator LendLease.

Il mondo va in una direzione di circolarità e di collaborazione ed è per questo che” – spiega Minini – “la prima cosa che abbiamo fatto nel 2018 per la riconversione dell’ex sito EXPO è stata scardinare il modello tradizionale di creazione del valore incentrato su progettazione, costruzione, operations. Ci siamo focalizzati sin da subito sulla creazione di valore immateriale, costruendo di un ecosistema fatto di partnership e relazioni forti con le eccellenze locali”.

Vero fattore abilitante dunque, è stato superare un approccio lineare per ragionare in termini di circolarità, pur essendo all’interno di un’industria tradizionale come quella dello sviluppo immobiliare, e coinvolgere tre categorie di player sia all’interno di LendLease che nell’ecosistema dei partner:

 

  • Innovation manager, quei soggetti che fanno disruption di mestiere e riescono a portare le aziende fuori dal proprio percorso lineare.
  • Business executives, indispensabili per fissare la direzione strategica, e forgiare l’ecosistema di relazioni del progetto.
  • Senior Advisor in grado di offrire supporto qualificato e connessioni con i centri di eccellenza dell’innovazione a livello globale.

 

In sostanza, la sfida unica di MIND ha imposto di cambiare il modo lineare di pensare lo sviluppo urbano, abilitando invece la creazione di un ecosistema strutturato in una serie di processi in cui tutte le aziende, i partner di capitale, le startup, i soggetti pubblici potessero iniziare a partecipare in maniera piena. Ora le aziende dell’ecosistema sono più di 100, e 40 fra loro sono i potenziali fondatori di una entità giuridica che guiderà l’ecosistema stesso.. e la cosa più interessante è che LendLease non è più l’unico guidatore di questo ecosistema, anzi un player come gli altri interessato a fare innovazione sul sito.

“Un progetto con l’ambizione di MIND non può seguire le logiche di Exploit, che presuppongono uno sviluppo strutturato e lineare, ma richiede di adottare un approccio di Explore, andando a costruire una rete di relazioni prima di realizzare gli spazi fisici. Ed è grazie a questo che abbiamo ottenuto la resilienza che, ora che siamo in piena fase operativa, conferisce al progetto una forza innovativa”