Call for startup Industrial IoT, intervista a Feelit

Il 17 maggio 2022 sono state annunciate le startup vincitrici della Call for Startup Industrial Internet of Things, promossa da Eni in collaborazione con Cariplo Factory. 

 

L’Internet of Things è uno dei principali trend trasformativi che stanno rivoluzionando diversi settori industriali, e la Call for Startup Industrial Internet of Things è stata un’occasione, per le startup che hanno partecipato, per proporre le proprie soluzioni innovative per il monitoraggio degli asset industriali e per l’integrazione e l’elaborazione dei dati provenienti dai sensori degli impianti, all’interno delle due aree di interesse Make sense of Things e Make sense of Data.  

 

In occasione del Selection Day, Eni ha avuto l’occasione di valutare le soluzioni più in linea con le proprie esigenze. Delle 85 startup candidatesi da tutto il mondo all’iniziativa Call for startup Industrial Internet of Things, 5 sono state le startup vincitrici, tra cui Feelit. 

 

 

Team 

Gady Konvalina – CEO e Co-Founder 

Meital Segev-Bar – CTO e Co-Founder 

Anno di fondazione: 2017 

Origine: Yokneam Illit, Israele 

 

Feelit è una startup israeliana che ha sviluppato una tecnologia di rilevamento basata su sensori adesivi nanotecnologici stampati, facilmente applicabili ai punti nevralgici degli asset industriali e particolarmente adatti al monitoraggio di pompe, valvole e trappole vapore. Gli abbiamo rivolto delle domande per conoscere meglio com’è nata la realtà innovativa di Feelit e quali saranno le loro prossime evoluzioni.  

 

1.  Com’è nata l’idea di lanciare la startup? 

 

I nostri 2 co-fondatori, il Dr. Gady Konvalina e il Dr. Metal Segev-Bar, sono dottorandi del Technion, l’Istituto di Tecnologia Israeliano, più nello specifico nel laboratorio del Professore Hossam Haick per i dispositivi basati su nanomateriali. Durante la loro ricerca hanno inventato una “pelle elettronica” basata su nanoparticelle in grado di trasformare qualsiasi oggetto meccanico in un oggetto intelligente potenziandolo con capacità di rilevamento strutturale. I 2 co-fondatori hanno deciso di commercializzare questa tecnologia con la consapevolezza dell’impatto significativo che potrebbe avere sull’industria manifatturiera. 

 

2.  Qual è il valore aggiunto della soluzione proposta?

 

La produzione sostenibile è diventata uno degli obiettivi più importanti nell’ecosistema industriale. Il mondo manifatturiero è pieno di conseguenze operative nascoste dovute alla manutenzione reattiva, come tempi di fermo imprevisti, perdita di risorse e manodopera. Queste perdite sono molto costose, insieme alla necessità di mantenere basse le emissioni di carbonio e soddisfare i requisiti normativi.
Feelit risolve queste problematiche attraverso la manutenzione predittiva, grazie ai nostri sensori adesivi basati sulla nanotecnologia e sull’intelligenza artificiale, che eseguono il rilevamento strutturale con una risoluzione 50 volte superiore. Questo è unito ai nostri algoritmi predittivi proprietari che monitorano e prevedono i problemi di manutenzione al fine di risolverli prima che creino danni da un punto di vista finanziario, ambientale e di sicurezza. 

 

3.  Quali sono state le difficoltà maggiori che avete incontrato durante lo sviluppo della tua startup?

 

È stata una sfida trovare i primi investitori e i partner disposti a sperimentare le nostre soluzioni, ma abbiamo affrontato questa sfida di petto e abbiamo costruito solide relazioni sia con i nostri investitori che con i clienti/partner. Inoltre, date le infinite opportunità offerte dalla nostra tecnologia, è stato difficile identificare e dare la priorità ai prodotti giusti da sviluppare in termini di mercato potenziale e di time-to-market. 

 

4.  Come la tua startup mira a innovare il settore Industrial IoT per i segmenti Make sense of things e Make sense of data?

 

Con i nostri sensori adesivi  possiamo “percepire” lo stato strutturale delle parti del macchinario e, attraverso questi modelli di rilevamento unici, possiamo analizzare l’integrità operativa del macchinario, inviare tempestivamente alla nostra suite di analisi i KPI sullo stato dell’asset industriale, nonché segnalare un’indicazione di ciò che deve essere fatto. Queste sono tutte le informazioni che i nostri sensori adesivi generano: sono indirizzabili, perseguibili e pertinenti, non indicano solo la presenza di un problema generico.  

 

5.  Durante il Selection Day, raccontare la tua startup davanti alla platea di esperti e professionisti di Eni è stata una bella sfida, raccontaci com’è andata e come siete arrivati a questo momento.

 

Il Selection Day è stato stimolante, con così tanti membri dei panel e startup davvero notevoli. È stato così tanto emozionante condividere la nostra tecnologia con tutti che pensiamo che questo tipo di format tiri fuori il nostro meglio. Amiamo comunicare con un pubblico così improntato alla tecnologia e ci piace moltissimo l’idea di portare qualcosa di nuovo. 

 

6.  Quali sono i benefici di partecipare a un percorso strutturato per potenziare l’impatto della tua startup? 

 

Questi tipi di percorsi strutturati sono molto chiari nelle loro definizioni su cosa ci si aspetta, su cosa si vuole vedere, quali sono i criteri. Questo è molto utile in quanto ci si focalizza sulla presentazione ed è di grande aiuto, poiché quando non sei sicuro del tuo pubblico, i messaggi possono diventare poco definiti. Questo tipo di framework ci aiuta a rimanere focalizzati sul messaggio finale e sull’obiettivo. 

 

7.  Da startupper a startupper: che consiglio daresti a chi vorrebbe avviare un nuovo business nel campo del Internet of Things?

 

Credete nella vostra tecnologia e nel vostro team: finché lavorerete insieme, tutto sarà possibile.  

 

8.  Quali sono i prossimi scenari futuri che state disegnando per la tua startup?

 

Stiamo cercando di penetrare altri mercati sia geograficamente che in termine di settori. Abbiamo potenziato la nostra produzione e ora siamo fiduciosi di poter soddisfare tutte le esigenze dei clienti. Inutile dire che, come la maggior parte delle startup, ci stiamo imbarcando in un ulteriore round di finanziamento.