Diario di Fresh Start | Cambiamento

La crisi generata dall’emergenza Covid-19 ci sta insegnando che qualsiasi shock sociale ed economico è sempre collegato a nuove opportunità e che per coglierle bisogna guardare al futuro, in una prospettiva di cambiamento.

 

È proprio con questo approccio che abbiamo cominciato il progetto Fresh Start, un programma di envisioning per aziende curato da Cariplo Factory, sviluppato in partnership con The Adecco Group, Tech Italy Advocates e con la collaborazione di tanti partner e ospiti che contribuiscono a ogni incontro con le loro esperienze e il loro know how.

Siamo partiti da una riflessione su come gestire un mondo in costante cambiamento con un intervento di Enrico Noseda – Chief Innovation Advisor di Cariplo Factory.

Proprio il cambiamento è l’unica costante: non vi è nulla di nuovo in questo e le aziende da sempre hanno nel proprio DNA una sorta di ossessione nel prevedere gli sviluppi futuri che li porta a impiegare ingenti risorse in consulenze, ricerche di mercato, analisi di dati, ecc.

 

Cos’è cambiato allora con la pandemia di Covid-19?

L’accelerazione dei mercati e l’imprevedibilità del cambiamento, fattori che hanno fatto emergere una consapevolezza importante: fare previsioni sul futuro costituisce solo il primo step, ma per sopravvivere bisogna essere in grado di reagire agli stimoli esterni e saper riconfigurare la propria strategia. Questo è ciò che spesso oggi manca a molte grandi aziende: la capacità di eseguire, di sviluppare progetti concreti, di cambiare l’organizzazione e i processi, di lanciare prodotti sulla base delle previsioni fatte.

Francesca Lanza -Partner, The Alexander Partnership – ha aggiunto alla discussione un altro elemento, parlando di experience blindfold e confermando che l’abilità di previsione si riscontra ormai in quasi tutte le aziende, ma emerge spesso l’incapacità di guardare alla realtà in cui si opera, focalizzandosi solo sulla propria esperienza la quale permette di essere all’avanguardia da un lato, ma può scoraggiare tentativi di innovazione e azioni lean dall’altro.

A questo proposito diventa fondamentale creare la cultura aziendale giusta per far sì che le grandi società comincino a lavorare e pensare come fossero delle startup evitando il rischio di essere rigettate dal mercato in costante cambiamento. La cultura dell’errore, secondo la quale gli errori devono essere trasformati in learning moments, è ancora troppo sottovalutata, ma riassumibile nel mantra, tanto semplice quanto difficile da trovare nelle grandi realtà, “hope for the best, but prepare for the worst”.

 

Sulla stessa lunghezza d’onda, questa volta riferita non alle realtà aziendali ma ai singoli imprenditori, Raffaele Mauro -CEO di Endeavor – che sintetizza: “high ambition with low ego”.

In un mondo che cambia continuamente, serve umiltà per raggiungere le mete più ambiziose: soprattutto per gli imprenditori che iniziano ad avere team superiori alle 100 persone e fatturati al di sopra dei 15 milioni di euro, è importante capire che, nonostante il successo già ottenuto, per arrivare al livello successivo bisogna mettersi in discussione e sapersi auto-licenziare dai ruoli che nelle prime fasi era necessario ricoprire personalmente.

 

Il caso Sapio e la gestione dell’emergenza Covid-19

Ci sono casi in cui dimensioni, fatturato elevati e mindset tradizionale non rappresentano necessariamente per un’azienda un ostacolo a reagire in maniera forte e determinata a situazioni di crisi. Il gruppo Sapio è un esempio di come, anche a queste condizioni, si possa adottare una nuova mentalità, spazzando via lo scetticismo verso i cambiamenti repentini e dimostrando una scarsa tendenza all’autoconservazione.

A proposito di cultura dell’errore, Sapio affronta le sfide future dimostrando di sapersi interrogare su cosa in passato ha funzionato e cosa no, chiedendosi perchè, durante l’emergenza, l’azienda sia riuscita a performare così bene e volendo capitalizzare il cambiamento vissuto fino a questo momento.

 

Secondo Luca Primavera -Change and Communications Director, Gruppo Sapio – sono tre i fattori che hanno determinato il successo aziendale per affrontare l’emergenza nella maniera più naturale possibile:

 

  • Capacità di anticipare gli eventi mettendo al primo posto la salute delle persone e la tutela della business continuity;
  • Rinuncia ai formalismi e ad una rigida scala gerarchica a vantaggio dell’apporto di idee e informazioni da parte di tutti, a prescindere dal ruolo ricoperto in azienda;
  • Tempestività e trasparenza nell’informazione ai dipendenti per coinvolgerli nell’operato e nell’apparato decisionale aziendale.