Upskill Milano: sei aziende della grande tradizione manifatturiera milanese a prova di futuro

Milano è la città della finanza, della moda, del business, ma è anche una città con una tradizione manifatturiera importante. Quindi siamo felicissimi dell’inizio di Upskill Milano, nuovo progetto firmato Fondazione Cariplo con Upskill 4.0 a supporto della crescita e dell’innovazione della manifattura urbana milanese. Lo siamo perché questo progetto ha l’ambizione di restituire a Milano un pezzo della sua storia: quello della manifattura di qualità.

Il saper fare di molte aziende artigiane milanesi è stato per lungo tempo non pienamente valorizzato. Manifattura Milano, iniziativa del Comune di Milano – Politiche per il Lavoro, in questi ultimi anni ha tracciato una traiettoria, aprendo le porte ai cittadini, per mostrare i luoghi dove nascono la manifattura e l’artigianato. Realtà istituzionali come Fondazione Cologni da anni promuovono iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la tutela e diffusione dei mestieri d’arte.

Sullo stesso solco, nasce Upskill Milano che ha come principale obiettivo quello di dare alle sei realtà coinvolte la possibilità di esprimere al meglio il proprio valore, e di fare un salto nelle tecnologie 4.0 con i giovani. Di più: Upskill Milano vuole porre grande attenzione all’experience design di questi  luoghi di produzione tradizionali, cercando di avvicinare i sei brand coinvolti alle persone e soddisfare davvero i loro bisogni.

 

Le aziende di Upskill Milano sono sei, ve le presentiamo

Giovanna appartiene alla terza generazione della famiglia Morandino che nel 1960 ha rilevato Ganci, una delle fabbriche più antiche di Milano, dal 1926 sinonimo a Milano al vasellame di qualità. L’azienda è specializzata in pratiche artigianali tradizionali, come rifinitura a mano, fusione, assemblaggio, piallatura, sbalzo, cesellatura e incisione. “Gli argentieri milanesi sono considerati i più raffinati d’Italia, e io con i miei fratelli Giuseppe, Giorgio e Gianluca abbiamo competenze complementari che ci permettono di lavorare per conto terzi, soprattutto aziende stranieri”. Ganci è un’azienda tradizionale che non vuole dimenticare di esserlo, ma allo stesso tempo pensa al presente. “L’argenteria è eterna, forse è giunto il momento che ci sia un ricambio!” dice Giovanna: la sfida progettuale avrà come obiettivo la creazione di format e strumenti che mostrino il brand e i suoi prodotti sotto una luce nuova, attuale e vicina al pubblico (anche dei più giovani).

 

 

Andrea appartiene alla II generazione della famiglia Lopane che si occupa di automobili dal 1959 quando il padre dalla Puglia arrivò a Milano e aprì una piccola carrozzeria. Oggi l’officina è specializzata in restauro e ricostruzione di auto d’epoca, dedicando molto tempo ed energia nello studio delle nuove tecnologie per trovare soluzioni e ambiti di miglioramento delle fasi di lavorazione più tradizionali. “Lavorare nell’Officina Lopane implica un catechismo di molti anni: non è facile inserire nuove figure, soprattutto giovani. È veramente un peccato: l’Italia ha una leadership mondiale sul restauro dei veicoli tradizionali, un giro d’affari di 2 miliardi l’anno, ma non è completamente consapevole” dice Andrea. La sfida progettuale riguarderà una fase molto complessa della lavorazione: la modellazione della lamiera. Gli studenti ITS saranno sfidati a immaginare e ideare possibili soluzioni per ottimizzare ed efficientare quella fase di lavorazione, momento cruciale per la ristrutturazione delle auto.

 

 

Maria Giassi è nata a Trieste, si è diplomata alla Scuola Mosaicisti del Friuli di Spilimbergo e lavora in proprio dal 2015 a Milano: collabora con artigiani e progettisti per progetti privati e pubblici, seguendo il progetto dalla sua ideazione fino alla messa in opera. Nel suo laboratorio, crea opere uniche e personalizzate, per pavimenti, pareti e pannelli decorativi. “Si fa fatica a pensare in chiave più moderna il mosaico, ma lo può essere: la tecnica è antica, ma l’innovazione può venire dal design” sostiene Maria Giassi che agli studenti ITS lancia una sfida precisa: ideare un format per entrare in contatto con architetti e interior designer per posizionare Giassi Mosaico come azienda artigiana innovativa e professionale.

 

 

Carlo Galli trasformare tessuti in prodotti tessili da quando ha 18 anni, il cucito è la sua passione ma è stato l’incontro con la danza classica che gli ha permesso di entrare in connessione con la tecnologia umana del corpo. “I miei cartamodelli partono dalla tavola anatomica. Ho una conoscenza approfondita della struttura dei corpi umani. Realizzo capi che prestano grande attenzione alla normalizzazione dei movimenti, perché nessuno si senta vincolato”. L’aspetto più complesso del suo lavoro è comunicare tutti gli elementi virtuosi che compongono i suoi lavori: una produzione tutta milanese, che intercetta scarti delle produzioni delle aziende tessili di Como e dintorni. La sfida ha come obiettivo la creazione di un format di comunicazione per trasmettere al meglio l’approccio di Individuals: l’importanza del rispetto dell’individuo, il tema della sostenibilità, e la volontà di realizzare capi adatti a tutti i corpi.

 

 

La Ciclistica Milano realizza biciclette classiche personalizzate per una mobilità urbana, il tempo libero, le escursioni e i viaggi. “L’abbiamo rilevata nel 2018, eravamo prima clienti, poi dipendenti. Le nostre biciclette oggi hanno un buon rapporto qualità-prezzo, ormai intere famiglie ci scelgono e continuano a sceglierci negli anni” racconta Fabio, uno dei nuovi soci. “Il nostro problema principale è il tempo: siamo sempre un negozio e un’officina, ci rimane poco tempo da dedicare alla comunicazione.” La Ciclistica Milano lancia una sfida precisa agli studenti ITS: creare un rapporto solido e duraturo con i propri clienti anche nella fase post-vendita, attraverso nuovi strumenti e modalità con cui l’azienda possa restare in contatto con il suo pubblico. Un primo possibile strumento che sarà esplorato è quello della carta d’identità digitale delle biciclette.

 

 

Fabscarte produce raffinate carte da parati frutto di un accurato lavoro di ricerca e sperimentazione: dallo studio delle forme, dei colori, degli accostamenti, a una realizzazione con materiali di pregio. “Amo definire le nostre carte da parati non solo fatte a mano ma pensate a mano: la cura al dettaglio che mettiamo in ogni progetto le rende uniche.” L’azienda lavora soprattutto con l’America, che hanno un approccio laico alla decorazione, osano di più rispetto a noi”. In un mercato in cui le carte da parati sono tutto tranne che fatte di carta, Fabscarte stacca per qualità di molto tutto quello che è presente in questo mercato. “Il nostro problema è rendere il valore dei nostri prodotti: spesso i clienti visitando il nostro laboratorio rimangono a bocca aperta, perché lì si ha chiara la percezione della matericità dei nostri prodotti. I campioni che inviamo perché il cliente faccia la sua scelta spesso non rendono l’idea.” La sfida progettuale parte da questo: individuare modalità e ideare strumenti per comunicare in modo efficace ad architetti e interior designer la qualità del prodotto Fabscarte.